Quando la malattia colpisce il corpo
- Magica Betta
- 20 gen 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 lug 2022
Quando la malattia arriva al corpo fisico vuol dire che abbiamo tirato veramente tanto la corda, vuol dire che non abbiamo ascoltato i segnali, vuol dire che non ci siamo ascoltati.
E quando il corpo viene colpito bisogna prendersene cura, ma non basta, bisogna andare all'origine, al perché…
Cosa è successo prima che si manifestasse il dolore o il malessere? Che cosa stavate facendo?che cosa stavate pensando?
Restate in ascolto.
Quale parte del corpo fisico è stata colpita? È importante, perché ogni parte del corpo rappresenta un qualcosa.
Io negli ultimi tempi ho avuto una lombalgia che mi ha letteralmente bloccata, ferma, immobile,il corpo ha detto STOP,basta, ti devi fermare, non voglio più continuare in questa strada, è ora di cambiare.
La zona lombare in particolare rappresenta un rifiuto, il rifiuto in questo caso di un lavoro che non mi risuona più già da diverso tempo, ma che è difficile lasciare.
Lascerei anni di studio, anni di esperienza, uno stipendio che mi permette di vivacchiare, la mente incalza! Come puoi buttare all'aria tutto?che farai?
Beh, la risposta è NON LO SO.
Quello che so è che sono arrivata a un bivio importante, a me la scelta: continuare e ammalarmi o fare un salto nel buio e affidarmi.
Ho detto bene prima, uno stipendio che mi permette di vivacchiare, ma non VIVERE.
Non ho più passioni, non riesco a uscire un pomeriggio, nulla..lavoro casa, casa lavoro.
E’questa la vita che voglio? Imprigionata dal sistema che mi vuole una macchina da lavoro e basta.
Ti do i soldi, mi appartieni, il tuo tempo è mio.
NO, non sono più tempi per accettare questi ricatti…forse prima, ma ora no.
Non c’è più spazio nel nuovo paradigma per questa schiavitù… l’anima vuole e deve essere liberata.
Farò questa scelta, dura, difficile, dolorosa… Me ne pentirò? Forse, chi lo sa, ma ora so in cuor mio che è la strada giusta.
E allora pensateci quando il corpo inizia a presentare le prime avvisaglie di un malanno o disturbo e chiedetevi dove sono in questo momento?
Sono dove voglio stare o mi sto adattando a qualcosa o qualcuno? Mi sto accontentando per far “felice” mio marito? I miei figli? I miei genitori? Come sta il/la bambina/o interiore?
Vi auguro di non arrivare a non stare bene per scoprirlo, io lo sapevo già e sono comunque andata avanti, ora mi devo sbrogliare la matassa e risolvermi le conseguenze.
In ogni caso ringrazio tutto perché ho capito e fatto esperienza, tutto ha un suo perché, anche se a volte non lo comprendiamo, un perché più grande di noi e delle nostre menti.
Volate finché avete le ali per farlo.
Con armonia e gioia...
Elisabetta Fancello




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